Di colore ambra luminoso, Ben Ryè presenta un bouquet ampio e avvolgente caratterizzato da piacevoli sentori minerali: ai classici aromi di albicocca fresca e scorza di arancia candita si uniscono sentori balsamici e salmastri. Note minerali che ritroviamo più intense all’assaggio e che, assieme ad una fresca vena acida, ravvivano la carezzevole dolcezza di questo Passito di Pantelleria. Un vino complesso ed appagante che sorprende per la lunghissima persistenza. Tipologia: bianco naturale dolce - Passito di Pantelleria Dop Uve: Zibibbo (Moscato). Zona di produzione: isola di Pantelleria (Sicilia sudoccidentale);contrade: Khamma, Mulini, Mueggen, Serraglia, Gibbiuna, Barone, Martingana, Bukkuram, Favarotta, Punta Karace, Bugeber, Monastero. Altitudine: da 20 a 400 m s.l.m. Orografia: complessa, tipicamente vulcanica, con terreni coltivati prevalentemente su terrazzamenti. Suoli: sabbiosi di origine lavica a reazione sub-acida o neutra; profondi e fertili, ben dotati in minerali. Allevamento e potatura: le viti sono coltivate manualmente all'interno di conche ad alberello pantesco basso, costituito da due a quattro branche e caratterizzato da espansione orizzontale. Età delle vigne oltre 100 anni. Densità impianto: da 2.500 piante per ettaro. Rese per ettaro: circa 40 q.li/ha. Annata: L'andamento climatico registrato a Pantelleria dal 1 Ottobre 2013 al 30 Settembre 2014 è stato piuttosto regolare, con precipitazioni leggermente più basse (488 mm) rispetto (516 mm) all'annata 2013. Le temperature in media sono state più basse, come nel resto della Sicilia, con un clima stabile e moderatamente caldo Affinamento: in vasca per 7 mesi e almeno 12 mesi in bottiglia prima di essere commercializzato. Cibo & vino: con formaggi erborinati o stagionati, con pasticceria a base di frutta secca (paste di mandorla) e crostate di frutta fresca. Con il cioccolato, da provare con il gianduia o con i “De Bondt Ryé”. Straordinario da solo, come vino da meditazione. Servirlo in calici a tulipano di media grandezza, con leggera svasatura, può essere stappato al momento. Ottimo a 14°C. Situazioni: straordinario vino da meditazione, per chi legge o ascolta musica. Ideale coronamento di una cena formale o dolce conclusione di un appuntamento romantico. Arte e vino: dall’arabo “Figlio del vento” perché il vento che soffia fra i grappoli è una costante a Pantelleria. Ed il vento dell’isola porta con sé un carico di profumi così intensi da poterli toccare. L’etichetta d’autore celebra l’amore, la cura e la fatica della viticoltura eroica su un’isola unica e affascinante. Un ritratto dolce ed avvolgente che ne svela l’essenza. Prima annata: 1989. |